KUMBHAKA – TECNICA DI RITENZIONE DEL RESPIRO
Cosa è la ritenzione del respiro Kumbhaka?
Questa tecnica, in sanscrito denominata Kumbhaka, è tanto particolare quanto meticolosa deve risultare la preparazione a essa.
In considerazione delle importanti reazioni psicofisiologiche che questa tecnica scatena, infatti, è di rigore la prudenza, ed è necessario – soprattutto in assenza di una guida qualificata – sapere esattamente ciò che accade, quando si blocca il respiro.
Occorre quindi partire dal presupposto che gli esseri umani sono, normalmente, capaci di trattenere il respiro appena per un periodo compreso tra i 25 e i 75 secondi. Solo gli esperti e i professionisti nel campo dell’apnea, infatti, possono rimanere in questo stato per diversi minuti. Un motivo in più per non prendere questa pratica con leggerezza.
Quali sono gli Obiettivi del Kumbhaka?
La ritenzione del respiro provoca innanzitutto una liberazione di energia Prana nel corpo, seguita da una sua migliore ripartizione in tutto l’organismo. Nel caso degli Yogi questa energia è indirizzata verso le parti del corpo, dove essi giudicano sia necessario inviarla.
Come si articola la respirazione polmonare esterna?
La respirazione abituale comprende soltanto due fasi: inspirazione ed espirazione. Aggiungendone però altre due, si darà luogo a una respirazione in quattro tempi così ripartiti:
– Rechaka: espirazione (la fase più importante);
– Kumbhaka a vuoto (Bahya);
– Puraka: inspirazione (la cui efficacia dipende dalla prima);
– Kumbhaka a polmoni pieni (Antara).
Dalla modificazione di ciascuna di queste fasi nascono i vari esercizi di Pranayama.
Per qualsiasi informazione e delucidazione e per tenere dei workshop potete contattarmi al 340.81.96.657